Negli Stati Uniti, la cultura della bellezza è sempre stata molto sentita e a volte diventa un rischio per la salute.
Famosi sono i concorsi di bellezza che affollano il panorama nazionale americano, da Miss USA a Miss Teen USA e molti altri, racchiudono in sé i sogni e speranze di giovani ragazze e donne. Dietro alle luci accecanti e i sorrisi radianti delle reginette, molto spesso, però, si nascondono storie complesse legate alla ricerca e al mantenimento della perfezione estetica.
Dai concorsi di bellezza locali fino a quello nazionale, questa ricerca di bellezza estetica può diventare una vera e propria ossessione. Si rischia di alimentare un’industria di ideali irraggiungibili promossi dai media e dalle celebrità stesse. In questo contesto, poco spazio si è dato alla salute mentale, ma le cose stanno progressivamente cambiando.
Rinunciare alla corona sta diventando una pratica sempre più comune nei concorsi di bellezza statunitensi. Come mai avviene questo? Se è vero che i concorsi di bellezza offrono molte opportunità di visibilità e di lavoro, possono mettere a dura prova la salute mentale portando ansia, depressione, disturbi alimentari e problemi di autostima.
Un precedente famoso è quello creato da Miss USA 2023, Noelia Voigt. Dimessa dal titolo di Miss USA, ha parlato sui social di salute mentale facendo riferimento a un nuovo periodo per la sua vita e l’apertura di un nuovo capitolo. Ha sottolineato anche l’importanza di non compromettere mai né il benessere fisico né quello mentale perché la salute è la vera ricchezza.
Le dimissioni da Miss USA hanno sollevato non poche perplessità sulla cultura dei concorsi e sulla sessione per la bellezza. Questo non è stato l’unico episodio. A ruota sono seguite le dimissioni della collega vincitrice di Miss Teen USA, Uma Sofia Srivastava.
La giovane ha espresso il suo pensiero sui social palesando il desiderio di dimettersi dal titolo perché i valori incarnati dal concorso di bellezza non sono più in linea con i suoi. Ha aggiunto, inoltre, di aver deciso di proseguire gli studi al college, mettendo la sua carriera accademica al primo posto.
Anche in Italia, il sentimento sembra essere simile. La stessa Francesca Chillemi, ex Miss Italia del 2003 e oggi protagonista della seguitissima serie Viola come il mare, ha espresso le sue perplessità sul concetto di bellezza perpetrato dai concorsi. Chillemi ha sottolineato quanto la ricerca del corpo perfetto fosse diventata per lei una fissazione. Più si guardava allo specchio e più scorgeva solo i suoi difetti.
Dunque, sia la cultura della bellezza negli Stati Uniti ma anche nei concorsi generali negli altri paesi, nasconde aspetti che ora stanno diventando sempre più importanti, più importanti della bellezza.
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